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Tienimi lontano, Signore Unico della Vendetta
quelli che si fan vivi solo nella mala sorte
Non farmi incontrare nel mio tempo del dolore
quelli coi quali non ho condiviso gioia
Non piangerò con chi con me non ha riso
e della mia fortuna non ha goduto come sua
Chi non ha spartito con me le furiose tristezze
dei giorni feriali e la banalità generosa d'essere vivi
perché, quando l'aria si fa cupa e l'ala nera
sbatte sui vetri, deve potersi avvicinare
fino a togliermi il fiato? Così ti prego
Signore della Vendetta Sapiente tienimi
lontano i famigliari della mala sorte
almeno finché non tornerò a
ridere di me e - di te
Giusi Quarenghi
da "Nota di Passaggio"
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poche ore con te,
RispondiEliminasono state un'infanzia. un'altra, per me. e una maturità dolce. e la sventatezza che cattura, come un fazzoletto che vola.
bellissima preghiera laica,
RispondiEliminamolto religiosa---
son giorni in cui oscillo tra vendette/rancori vagheggiati, e armi da deporre, sconfitte da accogliere, e compassione da regalarmi
RispondiEliminagattaliquirizia
una immersione in onde che si animano e diventano umana preghiera.
RispondiEliminaridiamo
RispondiEliminadi noi
e non sentiremo il ghigno d'alcuna malasorte.
ma in un sorriso ogni dolore resta inghiottito, dalla Lingua.
un saluto,
f.
pagine di assoluta qualità, le tue, e anche quelle proposte
RispondiEliminaun abbraccio
mi ci ritrovo e mi perdo ancora.
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