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della vita le zampe
senza mestiere se non
canto d'uccello come sono dolci
le parole comprensibili, invecchiate
nel battito del cuore, sì, dico,
per non dovere vedere il sangue il
proprio sangue, tra i vetri dietro
i rami vecchi e nuovi di barbarea
fruscia il giorno di carta, pioggia, tutte
estorsioni corporali: questi strepiti
del sangue, flussi di lacrime, sudore, tu
mi guardi sguardo delicato
sorriso delicato parola delicata, lo
sfrecciante groviglio di fili nella tua
testa, non riesco a seguire quei fili, il
lato del giardino della testa, della tua, non
accessibile a me, della vita le zampe, ah
le mie idee spinte avanti
e improvvisamente bloccate chi sa dove:
muco di cervello e pappa di miglio, nel bel mezzo direi,
ormai non se ne viene fuori, ci
rimango soffocata e così via, ma neppure
da prendere così alla lettera, dico,
virago involgarita. Tu
sorridi e ti annidi lì,in queste
mie lacrime, forse come non fosse già la propria
pelle straniera abbastanza, lungo
gli anni ho sempre inclinato a ingannarmi,
ma l'apparenza, così, negli anni, mantenuta, ma l'apparenza
ora non è più da salvare, questa è la verità, questo
è tutto lo giuro.
per Kurt Neumann
Friederike Mayrocker
della vita le zampe
Donzelli
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