mercoledì 6 marzo 2013





"Ho figli grandi, una vita piccola, frangia ondulata per siepi di pensieri. Arbusti d’urto. Piccole frodi di tenerezza. La distanza dalle giovinezze m’invade, a volte. L’infinito limite delle cose andate. Gli amori, gli umori, raucedini da sigaretta, il giallo rintanato dei baci, le suole di mia madre, fredde, doverosamente consumate. Veglio e mi svago con qualche siparietto di preghiera, di riverenze da commediola. Ad esempio i minuetti di sole e mare, le sode pance delle barche, l’abbraccio immaginato senza danno. Dondolato sul pontile, illuminato da un lungo alfabeto di sospiri. E vivo, m’albergo tra la porta e il camino. Tra la gelida afa delle stagioni. E mi voglio tornare. Più sapida, capovolta verso le radici del cielo. Gonfia d’incanto. Amniotica. Leggera."





A proposito di mitedor e della sua poesia: per me va letta ogni giorno - anche solo una sua poesia al giorno - come far colazione cominciando con una fetta di pane caldo con burro e marmellata - perché è delicata - perché senza pretese o costruzioni mentali - è tangibile - è un ritratto di Signora che sorride che suona - a volte una musica triste - a volte è tempesta ma sempre accordata alla vita:  "Arbusti d'urto. Piccole frodi di tenerezza. La distanza dalle giovinezze m'invade, a volte." - vita che tintinna - 
leggendo anche "Quaderno millimetrato" mi sono ritrovata tra le pagine del "Diario" di Etty Hillesum - stile e narrazione di un "concentramento" quotidiano - personale - di una fede che emerge e si perde e riappare anche grazie al miracolo di averne bisogno e che c'è anche a prescindere da sé - e diamogli pure il nome che vogliamo -
di un qualcosa che sta per accadere - un sentore con cui si convive - ci si  sente incompiuti e alberganti - provvisori -
Dorinda Di Prossimo secondo me va letta perché la sua poesia è un arco nel tempo - come figlia - come madre - come donna nella sua solitudine - con le sue paure che non ha paura di dire - perché la poesia è anche denuncia, prima di tutto, di se stessi - non importa se in piccolo o in grande - spostare una montagna è difficile quanto riuscire a spostare una formica senza farle male - 
ora - prima - poi - con dolcezza - con amarezza - con l'oro o con l'opaco foglio - millimetro dopo millimetro - sospiro dopo "siparietto di preghiera"  o per un intero "alfabeto" lei giunge "amniotica", e lì eravamo tutti leggeri, cullati, ascoltatori - tra "le sode pance delle barche" - 
tra il bianco dei giorni e il tuorlo "rintanato dei baci".    





martedì 5 marzo 2013

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santi che non fanno paradiso -
amanti nemmeno per un giorno -
si leva il saluto
un peccato mortale -
le serrature sono serene
le chiavi doppioni di tempo -
temo nuvolo
temo limpido
temo breve
il filo del rosario
il velo del poeta.







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venerdì 1 marzo 2013

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AMELIA ROSSELLI 
da " Le poesie "
GARZANTI



Nuvoli a ritroso,
sistemati in un campo
verde posso soltanto immaginarti scritto
fluttuante d'angosce o ritardi
questo ritmo benpensante
cosa fare se poi
rifiuta di adorarti.




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Le tue mani bianche
le querele dei poveri perdonando
o forzando le querele
suono campane mute.





*





Se la parola altrui è fonte di disonore allora pianta
la tua favola (il favolo perenne nelle tue mandrie).





*



La passione mi divorò giustamente
la passione mi divise fortemente
la passione mi ricondusse saggiamente
io saggiamente mi ricondussi

alla passione saggistica, principiante
nell'oscuro bosco d'un noioso
dovere, e la passione che bruciava

nel sedere a tavola con i grandi
senza passione o volendola dimenticare

io che bruciavo di passione
estinta la passione nel bruciare

io che bruciavo di dolore, nel
vedere la passione così estinta.
Estinguere la passione bramosa!
Distinguere la passione dal

vero bramare la passione estinta
estinguere tutto quel che è

estinguere tutto ciò che rima
con è: estinguere me, la passione

la passione fortemente bruciante
che si estinse da sé.

Estinguere la passione del sé!
estinguere il verso che rima
da sé estinguere perfino me

estinguere tutte le rime in
"e": forse vinse la passione
estinguendo la rima in "e".



*



Propongo un incontro col teschio,
una sfida al teschio
mantengo ferma e costante
chiusa nella fede impossibile
l'amor proprio
delle bestie.

Ogni giorno della sua inesplicabile esistenza
parole mute in fila.








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