martedì 21 ottobre 2014

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Ringrazio Sebastiano Aglieco per aver ospitato l'Egregio signor Tanto su COMPITU RE VIVI - e per la sua singolare lettura alla raccolta -



   http://miolive.wordpress.com/category/poesia/














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venerdì 19 settembre 2014

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come si scrive si conta -
e conta una finestra aperta alle spalle -
una pugnalata che all'aria si perdona -
e conta quel che si è spento oggi
con due dita con un silenzio che non si cambia da molte bocche -
conta la luce che rimane
come una sposa che aspetta un vuoto dallo spazio -
che c'è e non c'è -
conta il peso e la lunghezza delle ore in cui si muove -
la prima impressione del giorno -
come un'infanzia - una croce in mezzo alla campagna -
come si scrive si prega
per fede nella pioggia -
nei conventi degli abbracci -
nelle confessioni faccia a faccia -
nel tempo che si perde e si spoglia -
che fa l'amore sempre sulla soglia.










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giovedì 11 settembre 2014

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Accosto la fronte alla tua, si toccano,
dico: "è una frontiera".
Fronte a fronte: frontiera,
mio scherzo desolato, ci sorridi.
Col naso ci riprovo, tocco il naso,
per una tenerezza da canile:
"E questa è una nasiera", dico
per risentire casomai
un secondo sorriso, che non c'è.
Poi tu metti la mano sulla mia
e io resto indietro di un respiro.
"E questa è una maniera", mi dici.
"Di lasciarsi?", ti chiedo. "Sì, così".






                                                               Erri De Luca
                                                              da "L'ospite incallito" 

























sabato 23 agosto 2014

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Solo allo specchio specchio in sogno appare,
Al silenzio il silenzio fa la guardia. 





                                                

                                                      Anna Achmatova










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mercoledì 30 aprile 2014

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Non essere morte
se vuol dire che mi trascuri
che mi sveglio e si sveglia
con me solo la spina acuminata
dell'assenza. Voglio che tu sia
carezza, sospensione prima
di un abbraccio, corrente.
Trascinami verso di te
come facevi con le parole
sobria brillandole una a una:
sono -
proprio -
contenta -
che -
tu -
sia -
qui -
Come dentro le tue mani ospitali
le mie inezie si tramutavano
in doni grandi.
Sei uno sciame di nulla?
Semini luce?
Sei nella direzione dei gerani rossi?
Sei me?

Prendimi teneramente
nella memoria scalza
nella tua anima di filo forte
nell'invisibile rete:
anch'io
anch'io
senza significati,
sedia impagliata,
teiera,
rubinetto che sgocciola
anch'io
tutto.
E' subito il tempo della vita?
Cosa vuol dire mai?
Mandami in sogno parole lunghe
lunghissime
che manchi il tempo
per pronunciarle.
Mandami parole.
Che bacino le labbra.

Pensa, la relazione di ora
questa nuova faccia
dell'amore,
la chiamano lutto.






                                                  CHANDRA LIVIA CANDIANI
                                                 
                                                  da "La bambina pugile ovvero
                                                        La precisione dell'amore"


                                                                     EINAUDI





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domenica 27 aprile 2014

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Musica


Ah, se sapessi per chi suono, sempre
potrei scrosciare come fa il torrente.

Indovinassi se ai fanciulli morti
piace udire la voce della mia interna stella;

se le fanciulle trascorse a me intorno
nel vento della sera ascoltano.

Se io sfioro a qualcuno ch'era in collera
dolcemente i capelli nella morte...

Perché la musica che mai sarebbe
se al di là di ogni cosa non giungesse.

E lei, vento che spira, certo non lo sa dove
ci interromperà la metamorfosi.

Che gli amici ci odano, sì, è bene -,
ma negli amici non c'è tanta quiete

come negli altri che più non si vedono
ma indovinano un canto di vita più profondo,

perché spirano sotto ciò che spira,
e svaniscono se svanisce il suono.









                                              Rainer Maria Rilke








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venerdì 25 aprile 2014

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"... Osip le ha insegnato che ciò che di prezioso c'è in una ciambella è il buco, non la ciambella. Perché la ciambella si può inghiottire, ma il buco rimarrà. Quella vita difficile nel pianterreno di viale Tverskoj è il buco nella ciambella del sogno coniugale, la via in salita della conoscenza amorosa."







                                                 da "La scienza degli addii" 
                                                 di Elisabetta Rasy - Rizzoli















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sabato 15 marzo 2014

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ai morti che sopravvivono
ai morti -
alla matita del padre
e del figlio
padre di mia figlia -
alle due della notte
che fanno l'amore
e un'unica ora -
alla terra che può tremare
come una foglia -
alla polvere che torna
al male della spalla -
uccello con un'ala -
alla donna che ha mangiato l'altra -
alle nuvole che si lasciano
e al cielo che si è liberato -
al sole che c'è.











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sabato 8 marzo 2014

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▶ Caetano Veloso: Vuelvo al Sur (En vivo) - YouTube
















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Arriva un tempo in cui il momento vivente si
espande. L'attimo diventa spazioso. Si apre.
Di colpo ogni cosa dentro e fuori di noi è differente.
So che cosa sono e so che cosa non sono.
Ci siamo solo io e la Cosa.













                                                Charles Simic







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martedì 18 febbraio 2014

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hai imparato
a suonare il tempo a una corda -
anche il giorno traverso -
e la luna quando è ad arpa -
hai imparato che il peso
ha un suono
e che un tasto nasce
dove lo si può sentire morire -
che una corda quando si spezza
è nervo separato da se stesso -
che sulla scala ti puoi fermare -
non toccare né fiato né terra.













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mercoledì 12 febbraio 2014

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la speranza non è l'ultima a morire -
rimani tu
mezzo vivo e mezzo morto -
mezza poesia che non sai
da quale metà viene
e quanto resiste l'inchiostro a pena -
non sai
che una sola grande vena ha l'inverno
e bisogna farla tutta
per rivedere un filo d'erba.









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martedì 11 febbraio 2014

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se provi a sdraiare una fiamma
avrai una fiamma spenta -
allora
vedrai l'angelo nero
ancora unto -
apparire genera ombre
ed essere
è una candela che cerchi nel buio -
la trovi -
l'afferri -
ma non l'accendere:
l'angelo del calore
conduce senza illuminazione.














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sabato 8 febbraio 2014

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la torre mangia la vista -
quando si muove la regina
hanno già sparato al cavallo
e l'alfiere
non sa nulla -
era a zappare il suo torto -
il re vede due volte
e gli danno del matto
in un mondo quadrato più volte -
nero su bianco
e bianco su nero
è la tecnica del pedone:
portare alla regina
il più leggero dei vizi -
il più lungo dei detti -
il più basso dei calvi -
dichiarare
lo sputo ad un passo.










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venerdì 7 febbraio 2014

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La mia timida ombra lunare volentieri
parlerebbe con la mia ombra solare da lontano
nella lingua dei folli;
nel mezzo io, sfinge illuminata,
mettendo pace, a destra e a sinistra
l'una e l'altra ombra ho generata.






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Baudelaire


Il poeta, lui solo, ha unificato il mondo
che in ognuno di noi in frantumi è scisso.
Del bello è testimone inaudito,
ma esaltando anche ciò che lo tormenta
dà alla rovina purezza infinita:

e persino la furia che annienta si fa mondo.

       






                                                                          Rainer Maria Rilke






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venerdì 31 gennaio 2014

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Filo sottile

La mia fede
è un carico enorme
appeso ad un filo sottile,
proprio come un ragno
appende i suoi piccoli a  una tela fine,
proprio come dalla vite,
esile e rigida,
pendono grappoli
come occhi,
come molti angeli
danzano su una capocchia di spillo.

Dio non chiede troppo filo
per restare qui;
solo una venuzza
e sangue che vi scorra
e un po' d'amore.
Come qualcuno ha detto:
l'amore e la tosse
non si possono nascondere.
Neppure un colpetto di tosse
neppure un amore minimo.
Perciò se hai un filo sottile
a Dio non importa:
Lui te lo troverai nelle mani facilmente
proprio come una volta con dieci centesimi
ti potevi prendere una Coca.










                                                ANNE SEXTON









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giovedì 30 gennaio 2014

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Nessuno teme l'acqua fragorosa -
piuttosto le acque chete -
quel silenzio ha la causa più fatale
che sia in natura - esse sono al colmo -









                                      EMILY DICKINSON

















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Dacché il mio sforzo è di rendere me stesso con arte mia.







                                                         Cesare Pavese
















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venerdì 24 gennaio 2014

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▶ Vinicio Capossela : Le Pleiadi - YouTube








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perché prendi la vita come viene (invece
di macchinare come vincere al miglior gioco
un uomo può perdere ed esserne fiero, o giocando
al morto sperare che pure la morte faccia specie

perché non temi di baciare il fango
( e quindi osi scalare il cielo )
perché uno spirito tentare un altro non deve
mai l'inganno seppe ingannare il tuo cuore

ma soprattutto( senza dubbio alcuno )perché
nessun ottimo è mai buono a non farti concepire
un meglio; e perché nessun male è
così peggio che peggio ti venga in odio amore

-un io umano mortalmente immortale
l'eterna immane risposta volge a domanda









                                              E. E. CUMMINGS










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lunedì 20 gennaio 2014

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                           Futuro



    Batte profondo un tamburo.
Sono arrivato al muro
che vien detto futuro?




 


                                         GIORGIO CAPRONI












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lunedì 13 gennaio 2014

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se ti insegnano a uccidere -
se ti spari un colpo in piccolo segreto -
se le mani sono una specie protetta -
se la mente è stata rinchiusa
e indossa una notte di forza -
se ti dicono che hai tempo
e il vento lo impari
dalla rosa dei pianti -
e aggiungono
che hai un'anima grande -
questa
che ora non si apre
e non si chiude -
che è tutta -
non ad immagine
non in casa -
se ti è venuto
divino il vuoto
e quel giorno
dove le cose
non erano al loro posto.















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sabato 11 gennaio 2014

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Remare, discorrere


é sera. Sull'acqua scivolano
due canotti pieghevoli; dentro, due
giovani nudi: mentre remano l'uno accanto
all'altro, parlano. Mentre parlano
remano l'uno accanto all'altro.















                                                  Bertolt Brecht










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giovedì 9 gennaio 2014

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inverno
sei rigido
fino al più vecchio dei tuoi nervi -
spezzo il buio per te
e la bocca in due parti -
nel palato un'aurora
e il lupo dovuto -
così rigido caldo.











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lunedì 6 gennaio 2014

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Canzoncina di Chandos

Voglio il diritto di piangere
per un gatto investito sulla strada
o per la morte
della mia murena.
Non ho perso di vista
il discorso razionale,
solo il discorso,
e non lo voglio ritrovare.



                 ***


Mi hanno detto
che i pesci rossi
nelle bocce accusano
malanni psichici.

Sarà il mondo
troppo rotondo?




                 ***


Metto un cardigan grigio
                  come la cenere
per attraversare
                  l'ultima notte dell'anno.
Ci siamo bruciate
                    fino all'osso e alla cenere,
non salamandre,
                   corpi esposti al dolore
soffiati dal vento
                   in cenere e fiamme.
Ora so che i silenzi
                   producono incendi,
e il dolore d'altri
                   non si può fermare
a prezzo di farsene.






                                          VINCENZA SCUDERI
                                          da "Accade soprattutto per la strada"

                                                     FaraEditore





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mercoledì 1 gennaio 2014

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                                                                        a Francesco Marotta
                                                                        e per il suo                    
                                                                        " Canto per la notte di capodanno"
                                                                     
Canto per la notte di capodanno | La dimora del tempo sospeso





ma se Dio dà le spalle -
se sono piccole -
se quando era bambino
non c'ero -
se si va per male e bene -
se con tutti i sentimenti del cielo
e quel poco di fazzoletto che si era -
se ora è di schiena
dev'essere mio padre
e il mare fuori
da tutte le braccia
e le fosse -
da quelle degli occhi
dove stanno i morti
e i bari -
e se Dio potesse tornare indietro
sarebbe quel io di pancia.






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