domenica 10 novembre 2013



ti alzi
mi vesto
cerchi le scarpe
mi trucco un po'
rifai il letto
mi metto alla finestra
cerchi qualcosa
mi raccolgo i capelli
sei pronto
sono pronta.


*



ha un lungo collo la tristezza
e un piede piccolo -
magro e superstizioso
l'inverno apre un ombrello in casa.


*



meglio sbucciare un'arancia
lasciare la mente all'oscuro
il coltello con il suo manico
meglio non mangiare le foglie
risparmiare anche al cuore
questa mancanza di parole
questa voce alla vaniglia.


*



la cosa più vicina è spegnere la luce -
la cosa più confusa è l'anima -
non le viene affidato niente -
io faccio la spia con chi mi pare -
e spero la testa muoia di crepacuore -
i nervi non mi sono mai piaciuti
e la casa è piena -
i vizi poi studiano per diventare qualcosa -
io spero di leggere una di queste sere
ad alta voce -
mentre siamo tutti a tavola -
di vedere la testa pendere -
di fare tornare a tutti la saliva.



                                                                  da " L'inverno apre un ombrello in casa "
                                                                           casa editrice Prova d'Autore



.

3 commenti:

  1. La cruda tenerezza. La sua crudeltà, magnificamente poetica. Così ti leggo alle sette del mattino. Ricordando i tuoi capelli. Il luccichio delle sigarette fumate insieme. TuaDorabraciante.

    RispondiElimina
  2. così naturale, come la bellezza

    RispondiElimina